mercoledì 25 febbraio 2015

.. bellezza, eleganza, fascino, disciplina... PARKOUR



« Per capire cosa è il Parkour si deve pensare alla differenza che c'è tra quello che è utile e quello che non è utile in eventuali situazioni di emergenza.
 Solo allora potrai capire ciò che è Parkour e ciò che non lo è »
(David Belle)


-Tratto da Wikipedia-

Il parkour (paʁ.'kuʁ), abbreviato in PK, è una disciplina metropolitana nata in Francia agli inizi degli anni ‘90. Consiste nell'eseguire un percorso, superando qualsiasi genere di ostacolo vi sia presente con la maggior efficienza di movimento possibile, adattando il proprio corpo all'ambiente circostante[1], naturale o urbano, attraverso volteggi, salti, equilibrio, scalate, arrampicate ecc..
Spesso questa disciplina è confusa con il free running, il quale si discosta dal Parkour in quanto l'efficienza viene messa in secondo piano, infatti conta di più l'estetica. I primi termini utilizzati per descrivere questa forma di allenamento furono "arte dello spostamento" (art du déplacement) e "percorso" (parcours).[2].
Il termine parkour, coniato da David Belle e Hubert Koundé nel 1998, deriva invece da parcours du combattant (percorso del combattente), ovvero il percorso di guerra utilizzato nell'addestramento militare proposto da Georges Hébert. Alla parola parcours, Koundé sostituì la "c" con la "k", per suggerire aggressività, ed eliminò la "s" muta perché contrastava con l'idea di efficienza del parkour[3]. Un terzo termine, coniato da Sébastien Foucan, fu free running, il quale viene però distinto dai due precedenti in quanto rappresenta una forma di movimento, nato sulla base del parkour, che ricerca la spettacolarità e l'originalità dei movimenti a scapito dell'efficienza.
I praticanti di parkour sono chiamati tracciatori (traceurs), o tracciatrici (traceuses) al femminile[4].
Il parkour arriva in Italia attorno al 2005, sviluppandosi molto grazie al web. Siti minori di rilevanza locale fondati dai praticanti iniziano a creare i primi incontri tra tracciatori.
Il parkour non è soltanto uno sport, è anche un'applicazione sociale. I valori del parkour sono importanti per insegnare ai giovani il rispetto per se stessi e la conoscenza dei propri limiti, per poter affrontare i piccoli grandi ostacoli che la vita pone davanti al cammino di ogni essere umano.
In seguito sono nate molte associazioni nazionali, da quelle più attente allo sviluppo sano del parkour ad altre mirate semplicemente al cavalcare la moda.
Molte sono le collaborazioni che le principali associazioni italiane ed estere stringono con altre realtà, solitamente il parkour è utilizzato, anche sull'onda della moda, per mostrare un modo reale, alternativo ed intelligente di sfruttare con rispetto gli spazi periferici, abbattere le barriere architettoniche (con FIABA, il Fondo Italiano impegnato nell'Abbattimento delle Barriere Architettoniche) ed in genere far sviluppare, soprattutto nei giovani e giovanissimi, un sano rispetto per l'ambiente ed una critica ricerca su se stessi.

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